Benvenuti a  COLLICELLO

Collicello, il cui nome deriva dalla posizione che il paese occupa su una collina ricca di boschi, a 15 km di distanza da Amelia e al confine con Todi, è stato in passato guardia dell’antica via Amerina, strada romana costruita attorno al III secolo a.C., per secoli uno degli assi di comunicazione principale dell’Italia centrale e di collegamento tra Roma e Ravenna. Maggiormente usata per il commercio, la via divenne anche un percorso di pellegrinaggio verso Roma DOVE luoghi di culto pagano SONO oggi ancora in vita con altre funzioni. 

I primi documenti che citano Collicello come castrum collicelli risalgono ALla fine del XIII - inizio del XIV secolo: in uno di questi si afferma che alcuni abitanti dei castelli vicini, chiesero al Comune di Amelia di costruire un nuovo insediamento fortificato che prese il nome di Collicello, in modo tale da controllare le mire espansionistiche di Todi. La posizione strategica del paese causò continui attacchi e conseguenti saccheggi da parte delle truppe tudertine, in particolar modo dai Chiaravalle che nel 1461 rasero al suolo il piccolo borgo. A ridimensionare lo strapotere della famiglia intervenne il futuro papa Giulio II con una delegazione diplomatica, ma alla fine del XV secolo Todi  riprese a minacciare i possedimenti di Amelia, che radunò un esercito, tuttavia battuto nei pressi di Acquasparta nel 1500. Dopo un breve periodo di stabilità, in seguito al Sacco di Roma (1527), le truppe della Lega Santa si trovarono a Collicello che non riuscì a provvedere al loro vitto a causa della povertà che regnava sovrana. 

In mancanza di documenti certi non è possibile ricostruire il profilo storico del paese dal XVI al XX secolo. Nel 1943 il giurista fiorentino Piero Calamandrei, uno dei padri della Costituzione italiana, fu costretto a rifugiarsi a Collicello, in seguito all’invasione tedesca dell’Italia e ALla proclamazione della Repubblica sociale, dove rimase fino alla Liberazione. Dal dopoguerra è avvenuta una riqualificazione del territorio che ha portato a un ripopolamento del paese, suscitando anche l’interesse di personaggi di spicco, come il senatore Alfredo Reichlin e lo storico Giuliano Procacci, che lo scelsero come luogo di riposo.

 

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Per la revisione dei testi si ringrazia il professor Pio Pistilli

Per le immagini si ringraziano Giulia Rendini, Selene Secondo, Flavia Scotini

Per i più piccoli:
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sui castelli di Canale e Collicello